Foto Panoramica a 360° in piazza a Frassinoro
FRASSINORO (1131 m slm)
Foto Panoramiche a 360°
in un Virtual Tour dell'Appennino Modenese
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Video sui combattimenti della settimana matildica
In questa zona montana la coltivazione intensiva della collina lascia il posto ad una conduzione agricola estensiva di tipo silvo pastorale.
Le estese praterie offrono una ampia possibilità di pascolo estivo per ovini e bovini.
L'allevamento bovino, in particolare, alimenta una discreta attività casearia organizzata per la lavorazione dei latticini.
Particolarmente rinvigorita in questi ultimi anni, è la ceduazione dei boschi per la produzione di legna da ardere e per il rifornimento di attività di lavorazione del legno.
Rimangono a testimonianza di una attività ormai scomparsa le piazzole adibite a carbonaia all'interno delle faggete, la cui produzione di carbone costituiva un'importante attività economica fino ai primi decenni del secolo scorso.
Di crescente importanza, è la raccolta e la trasformazione dei prodotti del sottobosco che ha stimolato l'attivazione di piccole attività industriali gestite da privati o cooperative.
In crescita è il settore turistico, sia nella stagione invernale, vista la possibilità di praticare sport come lo sci da discesa e da fondo, sia nella stagione estiva, nella quale vengono proposte con sempre maggior cura queste forme di esposizioni culturali, storiche di cui Le Settimane Matildiche rappresenta la principale espressione.
In parallelo cresce l'attività alberghiera e dei mercatini, aumentando la ricettività su gran parte dei capoluoghi della comunità montana.
Cenni storici di Frassinoro
Centro e sede di comune in posizione altimetrica elevata e al centro di estese praterie dove per secoli gli abitanti si sono dedicati alla pastorizia. E' nel 1070 che, Frassinoro con la fondazione dell'Abbazia voluta da Beatrice di lorena madre della contessa Matilde, raggiunge il massimo riconoscimento e potere. All'atto di fondazione fa seguito la donazione di territori, rocche, chiese e beni sparsi su di un territorio che dalla garfagnana copriva il reggiano fino alle zone di pianura. Il dominio temporale della badia non subì gravi scosse fino alla metà del secolo XII, allargando ulteriormente i propri domini fino a quando non iniziarono i contrasti con il Comune di modena a cui seguirono gravi fatti d'arme che sancirono di fatto la fine del potere temporale dell'Abate di Frassinoro.
Fu l'atto del Duca di Modena Francesco III, che sancì nel 1771 la fine e ilò sequestro dei beni appartenuti alla Badia, anche se pare che l'Abbazia non esistesse già più a partire dal XV secolo.Dell'antico complesso abbaziale non restano altro che frammenti, in parte reimpiegati nella chiesa, nella canonica e nell'attigua casa colonica.Molto interessante dal punto di vista artistico è la "Colomba eucaristica" in rame smaltato, del XII secolo, custodita presso la chiesa parrocchiale.
Settimana Matildica
Giunti a Frassinoro verso le 16.00 troviamo la piazza centrale allestita per la rappresentazione dei combattimenti medievali, di cui ho montato un breve filmato, mentre la panoramica qui sopra è composta da un giro di foto a 360° scattate intorno alle 19.00, quando ormai il piazzale è ampiamente in ombra.
Nel piazzale lungo la via per Piandelagotti troviamo la rappresentazione realistica di un antico accampamento di tende di gusto medievale, realizzato molto fedelmente, dove ogni particolare è riprodotto secondo gli usi dell'epoca.
Vi sono personaggi vestiti con costumi tipici dell'epoca e che realmente gestiscono l'accampamento secondo le possibilità che avevano in passato, sia come materiali che come strumenti di lavoro.
Qui li vediamo al lavoro con la legna ed un curioso "portaspade" che assomiglia alle rastrelliere portasci tuttora praticissime al di fuori dei locali di ristoro invernali, sulle poste da sci.
Girando per le bancarelle nella piazza e nelle viuzze di Frassinoro, curiosando tra tessuti filati sul momento, mosaici, spezie e dolciumi ci imbattiamo nel banchetto dell'armaiuolo, personaggio tipico dell'epoca medievale, che in realtà si rivela un vero esperto delle armi ed è disponibilissimo a soddisfare la curiosità della gente, rispondendo alle domande sulle armi antiche che sono esposte, la loro costruzione, i materiali, l'uso, le loro particolarità nella storia del nostro Appennino, in modo particolare sugli archi di cui è costruttore con il legno di tasso, le frecce con le loro diverse punte, e le lance.
La tessitrice di nastri esibiva invece un'abilità straordinaria nell'uso di questo particolare telaio composto al massimo da venti tessere, atte ad incrociare fra loro i fili di lana di diversi colori, e creare così un motivo nella tessitura di un nastro.
Dopo aver visitato bancarelle di tutti i tipi, dalle vendite di spezie, all'aceto balsamico, ai dolci, alle tante forme di artigianato locale
Ci fermiamo anche a gustare una specialità di qui: i ciacci, la cui preparazione è molto simile ai borlenghi, ma con una leggera differenza nell'impasto che li rende più friabili e appetitosi.