Foto Panoramiche a 360°
in un Virtual Tour dell'Appennino Modenese
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Il Monte Cimone (2.165 m), è la vetta piu' alta dell'Appennino Settentrionale si trova nell'area protetta del Parco Regionale Alto Appennino Modenese che si estende per tutto l'ampio crinale modenese.
Giunti in auto a Passo del Lupo, per non perdere la visibilità che si ha nelle prime ore della giornata, abbiamo preso la funivia fino a Piancavallaro, e da lì circa un'ora di camminata fino alla cima.
Arrivati in cima, ci si trova su un pianoro di circa 200 x 100 m dove sorgono la chiesetta, l'osservatorio e il "belvedere" con segnate sul pavimento le direzioni dei punti cardinali e dei monti visibili intorno; a causa della conformazione del terreno non sono riuscita a fare un unico giro di foto per la panoramica.
Ho dovuto procedere appostandomi col treppiede in quattro punti diversi, e fotografare con la modalità "panoramiche" tutto ciò che avevo intorno.
In seguito, con Photoshop, ho montato le fotografie scegliendole tra quelle "esterne" al pianoro, ed adattandole come dimensioni, luce, e prospettiva.
Il risultato è credibile, anche se non reale: non esiste in effetti un punto in cima al Cimone, dal quale si possa avere quella panoramica completa da me presentata.
Fotografie panoramiche durante la salita alla vetta
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Rocce dell' Appennino modenese
L'Appennino modenese, come tutto il resto della catena appenninica, è costituito in massima parte da rocce sedimentarie marine, che cioè si sono originate depositandosi sul fondo marino. Inoltre i depositi morenici ed alluvionali di età più recente (Quaternaria), si sono formati per azione delle acque continentali, cioè ghiacciai e corsi d'acqua.
Il paesaggio è infatti dominato da estesi affioramenti di natura arenacea dove in alta quota sono evidenti i segni delle glaciazioni, circhi e cordoni morenici che hanno dato origine a laghi e torbiere.
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Ofioliti: Rocce eruttive
L'origine marina dell'appennino è testimoniata dalla presenza di resti fossili (conchiglie, tracce di animali, ecc. ), di organismi tipici dell'ambiente marino, la maggior parte dei quali è però osservabile solo al microscopio (microfossili).
Vi sono nel territorio, come questo nella foto, affioramenti di Ofioliti, ammassi di rocce eruttive associate alle argille, che solitamente emergono dal paesaggio circostante e sono caratteristiche per il loro colore scuro; utilizzate dalla Comunità Montana per costruire chiesette o campanili.
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Flora dell' Appennino modenese
La vegetazione è strettamente influenzata dal clima e in questo senso certe formazioni vegetali sono viste come indicazioni di un determinato clima. Le comunità vegetali infatti sono legate alla quota e distribuite entro precisi ambiti altitudinali (fasce). Il territorio della comunità montana può essere classificato secondo le fasce altitudinali: la fascia collinare fino a 800 mt, quella montana da 800 a 1600 mt, e quella cacuminale oltre i 1600 mt. La fascia collinare comprende: olmi, orniello, carpino, bianco, acero, nocciolo e pino silvestre.
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La flora nella fascia montana
Tra gli arbusti sono presenti: sanguinello, ligustro, prugnolo, biancospino, il viburno e la lonicera, inoltre le rose di macchia (Rosa canina), la ginestra, il ginepro. Nei canaloni e nelle zone umide si possono trovare salici e pioppi.
Questa fascia è caratterizzata da un'abbondante fioritura primaverile. Le specie più rappresentate sono: la primula, la viola, l'anemone, le peonie, le orchidee.
La fascia montana è caratterizzata dal climax del faggio, troviamo l'abete bianco, l'acero di monte, il sorbo degli uccellatori.
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Piante e fiori verso la vetta
Possono essere presenti altre specie come l'acero riccio, il tasso, l'agrifoglio, il frassino, l'olmo mopntano, il nocciolo.
Al di sopra dell'acero-faggeto riscontriamo la presenza di vaccinieti con mirtilli che compaiono nel sottobosco del faggeto.
Le specie erbacee sono rappresentate da: luzula, ieraci, ginestra, gigli, raperonzoli, ombrellifere.Oltre il limite potenziale degli alberi si trova la fascia cacuminale dove sono presenti i cespuglieti nani con mirtilli, ginepro nano, alchemilla, agrostide dei prati, poa e festuca.
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Flora e fauna
Alternate ai cespuglieti troviamo le praterie a nardeto accompagnato da viole, genziane, campanule, garofani e varie graminacee e composite.
Il territorio del parco ospita anche una ricca fauna che annovera oltre alle specie più comuni come capriolo, daino, cinghiale, tasso, volpe, faina, donnola, presenze significative come il lupo, l'aquila reale, l'astore, la martora.
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Osservatorio
Sulla cima è insediata una stazione meteorologica dell'Aeronautica Militare e la Stazione "Ottavio Vittori" del Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto ISAC - per lo studio dell'atmosfera e del clima. Queste stazioni sono raggiungibili percorrendo il Sentiero dell'Atmosfera, un itinerario didattico culturale nato dalla collaborazione tre Consiglio Nazionale delle Ricerche e Parco Regionale del Frignano e con il Servizio Meteorologico dell'AM - CAMM e l'ARPA Emilia Romagna. Nel territorio del parco è possibile praticare escursioni avvalendosi di una ricca rete di sentieri.
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Passo del Lupo
Nella zona a monte del paese si trovano svariati insediamenti turistici: Pian del Falco, Passo del Lupo e Lago della Ninfa; una zona ideale per gli appassionati della natura. Di notevole importanza il Giardino Botanico Alpino Esperia, oasi botanico di valenza nazionale, situato alle pendici del Monte Cimone e al confine col Parco Regionale dell'Alto Appennino Modenese. A 1.500 m.s.m. alle pendici del Monte Cimone, si trova il Lago della Ninfa, area di attrazione turistica in estate, punto di partenza per escursioni e nella stagione invernale per la pratica dello sci da fondo e da discesa.