Creazione siti web
Design di un sito web
Grafica web
Contenuti per siti web
I contenuti per siti web sono assai diversi tra loro e richiedono strumenti e metodologie che possano permettere la gestione, la trasferibilità e la fruibilità efficace.
Le tipologie dei contenuti sono svariate: informativi, interattivi, rappresentativi, educativi, istituzionali, d'intrattenimento, promozionali...
Scelti in maniera coerente con l'obiettivo del sito, possono avere diversi formati:
- testi (per cui si dovranno gestire lunghezze, suddivisioni, ipertesti, archivi);
- immagini (l'attenzione qui sarà posta su dimensioni, taglio, figure, sfondo, peso, sequenze, didascalie, copyright);
- elementi di interazione (email, forum, chat, sondaggi, questionari, newsletter);
- audio, video e altri file (la presenza di file da copiare, visualizzare, ascoltare e scaricare crea problemi legati ai limiti di peso).
Infine i microcontenuti, garantiscono una migliore navigazione del sito ed una più rapida acquisizione dei contenuti; tra gli altri menù e indici, titoli e sottotitoli, didascalie, parole in grassetto, link, URL, bottoni, nomi dei file, nomi delle cartelle, didascalie, titoli delle pagine, meta title, meta description.
L'attenzione a questi elementi facilita la navigazione interna ed esterna, fornisce informazioni rapide, favorisce l'attività dei motori di ricerca e facilita l'organizzazione di archivi, ed è nell'attenzione alla SEO (Search Engine Optimization) che elaborando questi elementi si fa l' ottimizzazione SEO delle pagine web per il posizionamento sui motori di ricerca
Il linguaggio HTML / XHTML
L'HTML non è un vero e proprio linguaggio di programmazione ma bensì un codice di markup, da qui la sua definizione: HyperText Mark-up Language.
La differenza principale tra le versioni correnti di HTML e XHTML risiede nella sintassi. Il linguaggio di markup creato da Tim Berners-Lee, e che ancora oggi popola i nostri browser, è stato studiato come applicazione del più generico SGML, Standard Generalized Markup Language.
In realtà la quasi totalità dei browser ignora la definizione e interpreta il documento secondo logiche più permissive, frutto di anni di eccezioni e di esperienza accumulata su pagine malformate.
L’XHTML, invece, è una versione della sintassi HTML costretta all’interno delle regole XML, a sua volta grammatica SGML: questo approccio dovrebbe implicare un maggior rigore nella pagina e l’aderenza a regole quali l’obbligo di chiusura di tutti i tag. Il parser XML inoltre dovrebbe sospendere l’interpretazione della pagina al primo errore rilevato.
HTML5
L’arrivo dell’HTML5 introduce una importante novità in questo scenario, per la prima volta l’obiettivo delle specifiche è quello di definire un linguaggio ubiquo, che possa poi essere implementato su entrambe le sintassi, è stato così possibile rompere il legame tra HTML e SGML traducendo in standard le regole adottate già da tempo nei vari browser. Per indicare un documento HTML5 è nata quindi la seguente semplice istruzione:
<!DOCTYPE html>
Che si affianca a quella da utilizzare in caso si intenda scrivere una pagina XHTML5:
<html xmlns="https://www.w3.org/1999/xhtml" xml:lang="en">
Le specifiche del codice HTML5 nascono per aggiungere valore semantico alla pagina, sia alla struttura che al contenuto della pagina web, è inoltre strutturato per aggiungere microformats. L'obiettivo pratico è di sviluppare una pagina web semanticamente ottima per struttura, contenuto, microformati e data entry.
Inoltre attraverso il codice HTML5 è possibile abilitare la creazione di applicazioni web: nuove API Javascript, multimedia e grafica per sviluppare applicazioni che si servono di questi elementi. L'HTML5 nasce dal gruppo di ricerca WHAT che è nato con l'intento di sviluppare un web più orientato alle applicazioni che ai documenti. Infatti non solo il nuovo markup modifica le basi della propria sintassi e le regole per la disposizione dei contenuti sulla pagina, ma vengono estese le API JavaScript per supportare tutte le funzionalità di cui una applicazione moderna potrebbe aver bisogno:
- salvare informazioni sul device dell’utente;
- accedere all’applicazione anche in assenza di una connessione Web;
- comunicare in modo bidirezionale sia con il server sia con altre applicazioni;
- eseguire operazioni in background;
- pilotare flussi multimediali (video, audio);
- editare contenuti anche complessi, come documenti di testo;
- pilotare lo storico della navigazione;
- generare grafica 2D o 3D in tempo reale;
- accedere e manipolare informazioni generate in tempo reale dall’utente attraverso sensori multimediali quali microfono e webcam.
è possibile anche accedere alle informazioni geografiche del device dell’utente e mantenere un database sul device dell’utente.
Il linguaggio PHP
Nel 1994 un giovane programmatore groenlandese, Rasmus Lerdorf, ipotizzò un nuovo linguaggio di programmazione per rendere le pagine web più dinamiche: l’8 giugno 1995 presentò la prima versione di PHP.
PHP è un acronimo che sta per “Hypertext Pre-processor”. Si tratta di un linguaggio che risiede in un server in remoto e che interpreta le istruzioni del client, le elabora e le restituisce al client che ha formulato la richiesta.
PHP è infatti un linguaggio interpretato, ovvero esiste un programma, chiamato appunto “interprete”, che si occupa di tradurre il codice PHP in un linguaggio comprensibile al computer.
Il PHP è un linguaggio di programmazione che, a distanza di 25 anni dalla sua nascita, continua a godere di grande popolarità, è infatti usato da circa l'80% dei siti internet, per questi ed altri validi motivi:
- Ha una licenza open source che permette di modificare liberamente il codice sorgente.
- Si integra facilmente con l’HTML, cioè è possibile inserire il codice PHP all’interno di una pagina contenente codice HTML.
- Ha il supporto di una community numerosa ed attiva (gruppo di sviluppatori che si confrontano spesso e migliorano il codice).
Altri elementi per i quali il linguaggio PHP si distingue da altri linguaggi di programmazione:
- supporta la maggior parte dei server web esistenti: tra cui Apache, Ngnix, Microsoft Internet Information Server, Personal Web Server, Caudium e molti altri.
- si adatta anche alle librerie quali: penSSl, GD, Gettext, Curl, Ming e altro.
- interagisce con un’ampia gamma di database: supporto integrato con i database più diffusi, tra cui MySQL, MSSQL, PostgreSQL, dBase e Hyperwave;
- è multipiattaforma: può essere utilizzato sui principali sistemi operativi, inclusi Linux, Microsoft Windows, MacOS X;
Con PHP si ha quindi la libertà di decidere di lavorare su qualsiasi sistema operativo e qualsiasi server web.
A cosa serve e cosa può fare il linguaggio PHP
PHP è perfetto tanto per lo sviluppo di un semplice blog quanto per quello di applicazioni web più complesse, come siti web, forum, social network e software per il calcolo.
Google premia con un migliore posizionamento i siti web che rispettano una serie di parametri, tra cui velocità di navigazione e tempi rapidi di caricamento delle pagine.
Un elemento che concorre a rendere più veloce un sito web, è l’ottimizzazione del linguaggio di scripting in uso: PHP è in continua evoluzione e, dalla versione 7.1 in avanti, consente agli sviluppatori di usufruire di performance migliori, con siti web dinamici che caricano più del 100% velocemente utilizzando meno memoria.
La tecnologia PHP permette quindi di creare pagine dinamiche ed offrire molte funzionalità:
- raccogliere dati da un modulo di contatto
- creare registrazione e login di aree riservate
- creare mailing list
- gestire e uploadare files
- effettuare la cifratura / decifratura di dati
- generare pagine dai contenuti dinamici
- mandare / ricevere cookies