Formati e inquadrature
Sezione Fotografia
Formati dell'immagine
Le fotografie sono rettangoli o quadrati. Una porzione di realtà viene costretta nell'inquadratura, in pratica messa in cornice.
Le dimensioni della cornice sono quelle del foglio sul quale si stampa l'immagine fotografata, o dello schermo sul quale viene proiettata.
Non ha tanta importanza la superficie occupata dalla fotografia (ai fini della composizione), quanto la proporzione che lega lato maggiore e lato minore, e la disposizione dei vari soggetti al suo interno.
Gli antichi greci consideravano come perfetta una superficie rettangolare i cui lati fossero tra loro nella stessa proporzione come il maggiore sta alla somma dei due; è il rettangolo della famosa "sezione aurea"
(per saperne di più visita il sito Wikipedia).
Nella nostra cultura le preferenze non sono così rigide. Se, in teoria, il fotografo è libero di scegliere il formato che più gli piace, in pratica è però condizionato da precise proporzioni, dettate dalla pellicola, rettangolare in vari formati, o quadrata; oppure dettate dalla proporzione adottata nelle fotocamere digitali.
Nulla vieta in seguito di tagliare l'immagine, operazione facilitata dall'uso del computer, l'importante è avere già al momento della ripresa, nelle sue linee essenziali, cognizione del formato e della composizione finale.
Il peso e la forma dei soggetti fotografici
L'inquadratura possiede un alto e un basso. Dall'esperienza ricaviamo che un corpo pesante, se non adeguatamente ancorato, si dirige verso il basso. Quanto più è pesante, tanto prima arriva a terra. La posizione massima è a contatto con la base.
Da questa semplice , e forse banale considerazione, riusciamo a capire come otteniamo armonia compositiva, ponendo i pesi maggiori più in basso di quelli minori.
Ma i pesi dei soggetti fotografici non sono determinati dalla loro massa fisica, bensì dalla loro forma, dalla loro illuminazione e dal colore.
A parità di superficie il nero "pesa" più del bianco; il rosso più dell'azzurro. Il peso maggiore li rende più evidenti, cioè attira maggiormente l'attenzione su di loro.
Per questo un dettaglio, anche piccolo, di colore rosso, viene immediatamente percepito in una fotografia a colori, ed è bene che sia posto in una posizione importante dell'inquadratura.
Immagini simmetriche e asimmetriche
Il concetto di simmetria/asimmetria, e quindi di equilibrio/squilibrio, di quiete/ moto ha sempre caratterizzato tutte le immagini.
Riconsiderando quanto detto sulla divisione dell'inquadratura, secondo linee preferenziali, ci accorgiamo che queste dividono l'immagine in aree simmetriche.
Quindi un peso presente in una di esse va equilibrato con un altro peso, situato nell'area opposta.
Altrimenti l'intera composizione risulterà squilibrata.
Non sempre questo è un male, quando risponde a una precisa scelta espressiva. E' sempre un errore quando il fotografo lo subisce. Psicologicamente l'uomo tende a ricercare situazioni di equilibrio, cioè di simmetria.
Questa immagine è asimmetrica nella distribuzione dei pesi, l'effetto è voluto per sorprendere l'occhioPunti forti e deboli delle inquadrature
Non tutti i punti hanno, nell'inquadratura la medesima importanza, o peso.
Questo deriva dal fatto che anche un'immagine viene letta dall'occhio secondo versi ben definiti.
Condizionato dall'abitudine alla lettura, il percorso dell'occhio, per noi occidentali, va sempre da sinistra a destra, e dall'alto in basso.
Inoltre esistono quelle che potremo chiamare "corsie preferenziali", che attraggono maggiormente l'occhio, che le esplora per prime. Sono le diagonali dell'inquadratura e le linee orizzontali e verticali che suddividono in due terzi la superficie.
Il punto d'incontro delle principali linee di forza è il centro dell'inquadratura. Rappresenta il luogo del massimo equilibrio e della massima quiete.
Non è un caso che il fotografo poco esperto tenda sempre a porre il soggetto principale sempre al centro dell'inquadratura. Inconsapevolmente lo pone anche al centro dell'attenzione.
Proprio perché la più ovvia, quella centrale è però una posizione molto difficile da sostenere. Il soggetto che la occupa deve essere importante, perché annulla, in pratica, tutto quanto gli sta intorno.
Se non è molto "forte" deluderà l'aspettativa, inconscia, generata dalla sua posizione. Meglio affidarsi alla regola dei terzi, e porlo nel settore in alto a sinistra che è il primo esplorato dall'occhio.
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