La fotocamera digitale
Sezione Fotografia
Le fotocamere digitali sono molto più semplici e immediate da utilizzare rispetto a una macchina fotografica tradizionale. La visione immediata del risultato e l'appoggio di funzioni elettroniche evolute che filtrano e correggono l'immagine prima ancora di memorizzarla, le rendono uno degli strumenti tecnologici più popolari del nuovo millennio.
Le fasi di uno scatto
Qualunque sia la tecnica impiegata, analogica o digitale, lo scatto di una fotografia presuppone una serie di azioni ben definite:
- accensione e predisposizione della fotocamera
- inquadratura del soggetto
(il che include regolare l'obiettivo zoom o lo zoom digitale) - messa a fuoco
- esposizione, eventuale attivazione del flash automatico
(nel caso di luce troppo debole) - bilanciamento del bianco
- scatto e compressione / memorizzazione dell'immagine acquisita.
Il bilanciamento del bianco e la compressione sono operazioni tipiche delle fotocamere digitali e sostituiscono l'opera svolta dalla pellicola nelle fotocamere analogiche.
Queste ultime infatti fissano l'immagine direttamente sulla pellicola attraverso un processo fotochimico e utilizzano il "bilanciamento del bianco" già impostato dal produttore di quella particolare pellicola.
In gergo tecnico si parla di "temperatura cromatica" della pellicola, ossia del tipo di luce richiesto affinché i colori appaiano naturali e il bianco, appunto, sembri bianco.
Scelta della qualità dell'immagine
Tutte le fotocamere digitali comprimono le fotografie prima di registrarle sulla schedina di memoria.
Si tratta di un'operazione indispensabile per sfruttare al massimo lo spazio disponibile e per risparmiare tempo.
Infatti, a differenza del disco di un personal computer, le schedine di memoria usate nelle fotocamere sono relativamente costose e lente.
È più agevole comprimere le informazioni prima di trascriverle, anche a costo di perdere alcune informazioni.
Il formato di compressione più comune è il JPEG (Joint Photographic Experts Group) che ha il pregio di ridurre drasticamente le dimensioni di un'immagine, e il difetto di sacrificarne parte dei contenuti.
Maggiore è la compressione, più imperfetta sarà l'immagine finale e minore sarà l'occupazione di memoria.
Quasi tutte le fotocamere prevedono almeno tre fasce di qualità che corrispondono ad altrettanti livelli di compressione. Solitamente sono identificati dalle parole Basic (il più povero), Normal (da usare di norma), Fine (il migliore).
Di base le fotocamere sono settate di solito su Normal e spetta a noi regolarle diversamente.
Alcuni modelli più evoluti dispongono anche del formato TIFF (Tagged Image File Format).
Il TIFF è molto diffuso nel mondo della grafica e dell'editoria pocihé, pur consentendo una certa compressione, conserva tutte le informazioni dall'immagine originale.
Ha tuttavia lo svantaggio di produrre file decisamente più voluminosi rispetto al JPEG, un'immagine in formato TIFF occupa dieci volte lo spazio di un JPEG a bassa compressione (Fine).
In alternativa al TIFF molti produttori prevedono un terzo formato, definito raw (grezzo). Anch'esso conserva tutte le informazioni originali dell'immagine, ma non è standard e cambia a seconda del produttore.
Una fotografia raw può occupare cinque volte lo spazio di una corrispondente immagine JPEG in ripresa in modalità Fine, vale a dire la metà della stessa immagine ripresa in formato TIFF.
Contrariamente a quanto si potrebbe supporre, tanto il TIFF quanto il raw offrono ben pochi benefici tangibili rispetto al JPEG e di converso aumentano moltissimo i consumi di memoria e di batteria, nonché i tempi di elaborazione dell'immagine.
Di fatto, nello scattare una fotografia in modalità Hi (Fine) o raw, la macchina resterà bloccata per quasi mezzo minuto, nell'attesa che l'immagine sia trasferita alla schedina di memoria.
Nella pratica è consigliabile perciò di usare sempre il formato JPEG in modalità Normal, che garantisce una qualità praticamente comparabile al Fine, ma occupa decisamente meno spazio. Ricorrete al Fine nei casi dove la qualità sia essenziale, mentre il Basic è perfetto per le foto sul Web, che solitamente vengono ritoccate e ridimensionate prima della pubblicazione.
E' sempre buona prassi eseguire una copia delle immagini che si vogliono elaborare, specialmente se sono in formato JPEG. Il ripetuto salvataggio di un JPEG, dopo ogni modifica, comporta la continua perdita di dati, poiché ogni volta l'immagine viene ricompressa. È meglio perciò conservare l'originale e produrre tante copie quante sono le variazioni che vogliamo realizzare.