La macchina fotografica digitale: come impostare la risoluzione e il tempo di posa


La risoluzione migliore

La risoluzione migliore è quella massima consentita dalla fotocamera digitale.
Quando si parla di risoluzione si intende la dimensione dell'immagine, espressa in numero di pixel.

Perciò una fotocamera da 3 megapixel produce immagini con tre milioni di pixel, mentre una da 5 megapixel genera 5 milioni di pixel per ciascuna fotografia.
Questa sarà la sua risoluzione nominale e qualsiasi scatto prodotto avrà tali caratteristiche.
Infatti, se anche noi scegliessimo una risoluzione inferiore alla nominale, come tutte le fotocamere ci consentono di fare, l'immagine sarebbe comunque catturata alla risoluzione nominale, per poi essere "ridotta" dal computer interno alla fotocamera.
Perciò conviene comunque cercare di ridurre il livello qualitativo, portandosi a Basic, pur mantenendo la risoluzione massima: avremo più punti su cui lavorare nell'eventuale fase di ritocco successiva.

La scelta di una risoluzione ridotta si giustifica nella produzione di sequenze rapide, dove la macchina deve poter produrre numerose immagini in pochi secondi e le minori dimensioni favoriscono la velocità.
È anche indicata per le immagini che saranno unicamente visualizzate sullo schermo di un PC, su un televisore oppure sul Web.
Non a caso le risoluzioni inferiori a quella nominale proposte dalle varie fotocamere coincidono esattamente con le risoluzioni dei monitor per PC:

  • UXGA (Ultra XGA) che corrisponde ai 1600 x 1200 pixel dei monitor da 19" in su

  • SXGA (Super XGA) che fornisce i 1280 x 960 pixel per i monitor da 17"
  • XGA che genera 1024 x 768 pixel per i monitor da 15"
  • VGA che produce 640 x 480 pixel per visualizzare le immagini in TV e sul Web

Nessuna di queste risoluzione ridotte è adatta o consigliabile per stampe su carta.

Otturatore e tempo di posa

In alcune fotocamere digitali, il sensore è costantemente esposto alla luce e converte costantemente l'immagine esterna in una quantità variabile di elettroni per ciascun pixel illuminato.
Lo "scatto" succede mediante l'azzeramento istantaneo del contenuto dei vari pixel e il prelievo dell'immagine che si forma immediatamente dopo.

Questa è la tecnica utilizzata dalle macchine con otturatore elettronico e garantisce risultati di buon livello per sensori di dimensioni contenute.
Al crescere della risoluzione e della dimensione del sensore, si preferisce spesso aggiungere un otturatore meccanico.

Qualunque sia il sistema adottato, quando premiamo il tasto di scatto, stiamo comandando l'apertura dell'otturatore che si richiude automaticamente dopo aver lasciato trascorrere un tempo brevissimo, calcolato dalla fotocamera oppure impostabile manualmente.
Lasciata a sé stessa, la fotocamera tenderà a usare tempi intermedi che vadano bene nella maggior parte dei casi, ma che sarebbero inadatti per bloccare oggetti in movimento.

Per immortalare un oggetto nel tempo dell'azione, sono necessari tempi molto brevi.
Viceversa occorre un tempo di posa più lungo della norma per generare scie e contorni indistinti attorno all'oggetto che si muove, così da creare un effetto velocità e disegni cromatici nelle foto notturne.

Alcune fotocamere digitali offrono programmi già impostati per la scelta dei tempi di posa più adatti alle varie circostanze.
Il programma sportivo riduce il tempo di posa al minimo al fine di congelare l'attimo dell'azione.
Il programma notturno invece allunga i tempi, favorendo risultati a effetto.
Il miglior risultato si ottiene tuttavia conoscendo più direttamente i valori del tempo di posa e scegliendoli direttamente dai controlli della fotocamera, come si può fare in molti modelli.
Basta cercare la modalità "shutter priority" oppure "priorità dei tempi" o semplicemente "S".

Tempi di posa

Le velocità di posa seguono una progressione fissa concepita per consentire il passaggio di una quantità doppia di luce ogni volta che si raddoppia il tempo oppure metà della luce quando lo si dimezza.
I valori vanno da 1/250 di secondo a 1/15 di secondo.
Tuttavia, per bloccare alcune azioni particolarmente rapide, è necessario spingersi fino al millesimo di secondo e oltre; mentre nelle foto notturne può capitare di fissare la posa per diversi secondi.

Il tempo di posa, quasi sempre scelto automaticamente dalla fotocamera, regola la quantità di luce che raggiunge il sensore e fa in modo che fotografia sia della luminosità giusta per avere un aspetto naturale.
La variazione del tempo in aumento o in diminuzione, produce rispettivamente un'immagine più chiara o più scura.
Esistono tuttavia situazioni in cui è necessario forzare un tempo particolare per ottenere un effetto creativo:

  1. Un tempo di 1/60 o inferiore è necessario per garantire che le foto non appaiano "mosse". Nel premere il pulsante di scatto, la nostra mano imprime alla fotocamera un movimento che viene registrato nella fotografia, qualora lo scatto non sia abbastanza breve.
    Chi usa uno zoom dovrà tenere un tempo ancora più breve.
    Ad esempio, con uno zoom da 110 mm equivalenti si deve impostare un tempo di 1/125 di secondo.
    Nel caso in cui la luce non fosse sufficiente per scattare con questi tempi, sarà necessario utilizzare un treppiede o qualche altro supporto.
  2. Per fotografare persone che parlano e camminano è sufficiente 1/60.
  3. Per bloccare un ciclista, un animale che corre o che salta oppure una persona che corre ci vuole 1/125 oppure 1/250 di secondo.
  4. Automobili, treni e altri mezzi che viaggiano veloce vanno fotografati da 1/500 in avanti (fino a 1/4000 oppure 1/8000 a seconda delle capacità della fotocamera).
    La velocità di posa in questo caso aumenta in relazione all'angolo con cui il veicolo si muove rispetto alla nostra inquadratura.
    Un oggetto che si muova parallelamente al nostro angolo di visione, avvicinandosi oppure allontanandosi, richiede un tempo molto maggiore rispetto a un oggetto che si muova perpendicolarmente rispetto al nostro angolo di visione.
    Anche la nostra distanza dall'oggetto influenza le tempistiche. Un oggetto che sia molto vicino e che ci sfrecci davanti in senso perpendicolare, come un auto da corsa sulla pista, è il più difficile da fotografare.

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